Negli ultimi giorni ho modificato così tante volte questa newsletter che, alla fine, ho rischiato di non farla uscire più. L’ultima settimana di dicembre, del resto, è stata molto frizzante per il mondo degli scacchi con una continua cascata di notizie tra confronti e mediazioni, ritiri e ritorni, successi inaspettati e condivisi.
Tra una fetta di panettone e una di pandoro, insomma, non ci siamo per nulla annoiati con Carlsen che, in un modo o nell’altro, è destinato a essere (quasi) sempre l’ago della bilancia.
Il ‘jeansgate’, scoppiato ai campionati del mondo blitz e rapid di New York, ha aperto questioni e domande importanti molto più ampie sul futuro del gioco:
Quanto è delicato il rapporto tra Magnus Carlsen e la FIDE?
Come cambierà l’equilibrio tra tradizione (scacchi classici) e innovazione (Freestyle Chess Grand Slam Tour)?
Quanto conteranno la presenza di nuovi sponsor e di un grande giro di soldi (vedi il coinvolgimento di Google e Jan-Henric Buettner), nel futuro del gioco?
Ma partiamo dall’inizio. Cos’è successo a New York.
Capitolo 1. Durante la seconda giornata del campionato rapid, Magnus Carlsen ha avuto uno scontro con gli arbitri a causa di una violazione delle regole del ‘dress code’: indossava un paio di jeans, indumento non presente nella lista di quelli accettati in sala. Da qui la ferrea posizione dell’organizzazione sulla necessità di un cambio d’abito (alla velocità di Arturo Brachetti) e il ritiro volontario del campione norvegese dal resto della manifestazione per ‘una questione di principio’. “Mi cambio domani, c’è gente vestita peggio di me” è stata la giustificazione del norvegese non accettata dal capo-arbitro. Una ‘piccola’ questione che nasconde grosse questioni. Per approfondire, ne ho scritto qui.
Capitolo 2. La manifestazione senza Carlsen diventa molto meno attraente. Tanto che, l’ultima giornata di partite, che incorona il 18enne russo Murzin come nuovo campione mondiale rapid, subisce un calo del 38% della partecipazione online. No Carlsen, no party. E così, anche grazie all’intervento di Anand, la FIDE corre ai ripari. Cambia le regole del ‘dress code’ e, dopo alcune trattative, convince Carlsen a iscriversi al mondiale blitz. La federazione internazionale, per dirla in breve, si è accorta di non poter fare a meno del numero uno al mondo mostrando però una evidente debolezza nei rapporti di forza con l’entourage del giocatore. Quel che ora appare chiaro a tutti, dopo il jeansgate, è che Carlsen può fare a meno della FIDEmentre la FIDE non può fare a meno di Carlsen. Ho approfondito questo mio punto di vista qui.
Capitolo 3. Il campionato blitz. È stato come salire sulle montagne russe, con continui capovolgimenti di fronte, tra fughe sfumate (quella di Caruana e del suo 7/7 nella prima giornata) e resa dei conti tra eterni rivali (la rimonta e l’esultanza di Carlsen contro Niemann.. wow).
Per arrivare a un finale che nessuno di noi avrebbe mai immaginato. Quella parte di sceneggiatura non scritta ma che, all’improvviso, si manifesta davanti agli occhi di chi guarda. Sto parlando ovviamente della richiesta di Carlsen a Nepo per una ‘patta definitiva’ nella finalissima. Una patta che vuol dire vittoria per entrambi, titolo in condivisione, una novità assoluta per la manifestazione. Una decisione bellissima, perfetta per lo spirito natalizio, condita da sorrisi e un abbraccio tra due amici di vecchia data. Chapeau.
Due note a margine
Il momento più emozionante dell’evento newyorchese sono state le lacrime di Vasyl Ivanchuk. La leggenda ucraina, classe 1969, ha lottato contro ‘orologio’ in molte partite nel campionato blitz e, alla fine, dopo l’ennesima sconfitta per il tempo è scoppiato a piangere sulla scacchiera. Gli scacchi sono crudeli, lo sappiamo, ma ogni volta che vediamo scene così non possiamo che essere impreparati. E anche Naroditsky, il suo sfidante, sa bene cosa si prova…
Fabiano Caruana, grazie ai risultati degli ultimi giorni, è il primo qualificato al prossimo torneo dei Candidati. L’italo-americano ha vinto il FIDE Circuit 2024 respingendo gli assalti dell’indiano Arjun Erigaisi. Il 32enne avrà così la possibilità di giocarsi le sue chance per arrivare a sfidare Gukesh come contendente alla corona mondiale. E se lo meriterebbe davvero.
Cosa succederà nel 2025?
È difficile dare una risposta oggi ma sicuramente c’è un evento, il Freestyle Chess Grand Slam Tour, che potrebbe iniziare a cambiare gli equilibri scacchistici a cui siamo abituati. Quanto successo avranno le varie tappe? Quanti soldi genereranno? Quanto interesse ci sarà da parte degli amanti del gioco? Quanti giocatori di primo livello decideranno di dedicare sempre più tempo al Fischer Random?
Il nuovo progetto propagato e propagandato da Carlsen potrebbe avere fin da subito un grosso impatto, economico e ludico. Per questo sarà interessante vedere quali saranno le conseguenze e quali le nuove tendenze. In realtà, è più probabile che assisteremo a una crescita graduale del fenomeno ma sarà avvincente monitorarne il percorso durante tutto l’arco del 2025.
In più non dimentichiamo anche il ruolo di Carlsen nella partnership tra Chess.com e l’Esports World Cup Foundation (EWCF). Cosa significa? Per la prima volta gli scacchi saranno protagonisti all’interno del più grande festival mondiale dedicato al gaming e agli esport, spostando ancor più l’attenzione dalla scacchiera fisica (e classica) a quella online (e rapida). Parliamo di un prestigioso evento che si terrà a Riyadh, in Arabia Saudita, dal 31 luglio al 3 agosto 2025. I migliori giocatori di scacchi del mondo si sfideranno per un montepremi di 1,5 milioni di dollari. Anche qui, alla fine, i soldi restano una componente decisiva. L’articolo di Chess.com per approfondire il tutto
Insomma, ci attende un anno elettrizzante. Forse ancor più di quello appena trascorso. Il 2025 sarà sicuramente fondamentale per la crescita degli scacchi in tutte le loro forme, varianti e possibilità. Davanti ai nostri occhi ci sono tanti scenari possibili e molti rapporti di forza potrebbero cambiare. Non ci sono, allo stesso tempo, rischi di ridimensionamento o di stravolgimento eccessivi ma le possibilità di sviluppo per alcuni settori sembrano evidenti. Ci divertiremo, questo è poco ma sicuro.
E con questo non mi resta che salutarvi e augurarvi buon anno! A presto e, anche nel 2025, buona mossa a tutti!
Alessandro
Mi sono chiesto quanto fosse davvero soddisfatto Nepo del titolo condiviso, interpretare le sue espressioni facciali a volte non è semplice. Rifiutare sarebbe stato un po' troppo ostile, e con il rischio poi di perdere, quindi immagino che l'offerta di Carlsen sia stata un po' forzante. Anche l'abbraccio mi è sembrato più voluto e più sentito da parte del norvegese, non so. Che dire? Da tifoso di quest'ultimo, dopo ore davanti alla tv, sono rimasto un po' deluso, ma va bene così, la soddisfazione più grande è stata comunque la rimonta su Niemann (e un po' anche il ricorso al London system). Concordo poi sul fatto che Caruana meriterebbe una chance per diventare campione del mondo. Con tutto il rispetto per Gukesh, è strano che a giocarsi quel titolo non ci sia né lui, né Carlsen (per colpa sua, ok), né Nakamura. Ai Candidati tiferò per loro due.
Secondo me Carlsen non vedeva l'ora di andare a festeggiare XD, mi è parso abbastanza frettoloso