Bentornati a L’Infilata, la newsletter che prova a raccontarvi cosa succede nel mondo degli scacchi tra news, tornei e curiosità. Ripartiamo dopo la pausa estiva con una riflessione scaturita da due date, una passata e una futura: 11 agosto, fine dei Giochi Olimpici di Parigi; 10 settembre, inizio delle Olimpiadi degli scacchi a Budapest. La domanda che nasce spontanea è: perché gli scacchi non sono una disciplina olimpica ‘classica’? Perché gli scacchi sono costretti a organizzare le proprie Olimpiadi? Cos’hanno in più discipline come il surf, l’arrampicata o il ballo freestyle, presenti ai Giochi francesi?
✍️ Partiamo da un po’ di contesto.
Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha riconosciuto ufficialmente gli scacchi come uno sport e la FIDE come federazione di riferimento. Non esiste, quindi, il problema di definire gli scacchi come sport o gioco. Questo riconoscimento però non è sufficiente a garantire la presenza degli scacchi ai Giochi Olimpici. La lista delle discipline presenti è sottoposta a una continua revisione con frequenti inserimenti ed esclusioni.
Il problema oggi risiede nel fatto che gli scacchi sono ancora considerati come uno sport ‘mentale’ e questo, di per sé, è un elemento sfavorevole alla candidatura. Un’interpretazione discutibile dato lo sforzo ‘fisico’, con un alto dispendio di energie, che una partita di scacchi tra GM (e non solo) comporta.
La categorizzazione degli scacchi tra le attività ‘da tavolo’ è da sempre un elemento penalizzante, difficile da scalfire. Ed è ancora più snervante considerando che gli scacchi soddisfano in pieno le altre richieste del CIO come ‘la diffusione planetaria’ e ‘il rispetto dei valori olimpici tradizionali’. Stiamo parlando ovviamente di una concezione antica di quest sport anche se, negli ultimi anni, molti passi in avanti sono stati fatti per riconsiderare gli scacchi all’interno di questa assai complessa geografia olimpica.
Un ulteriore problema storico sarebbe il ‘formato’ di gioco. Le partite a tempo classico, come sappiamo, possono durare moltissimo e, per alcuni, questa lentezza, con la conseguente presunta mancanza di spettacolarità, rappresenterebbe un macigno per la nuova candidatura a sport olimpico. Per ovviare a tutto ciò si è parlato spesso di proporre gli scacchi nella loro versione più veloce, rapid e blitz, più appetibile anche per televisioni e media.
Negli ultimi anni, infine, sta maturando una nuova via per vedere gli scacchi alle Olimpiadi: quella degli eSports. È una categoria che non comprende solo i “videogiochi” ma che accoglie tutta una serie di attività sportive che si svolgono ‘virtualmente’, soprattutto online. In questo senso gli scacchi hanno trovato, con il successo di app e piattaforme, una cittadinanza e una candidatura fortissima, anche grazie a Chess.com. Le Olimpiadi degli eSports saranno inaugurate, con la prima edizione ufficiale, nel 2025 in Arabia Saudita.
Le Olimpiadi degli scacchi, il cui nome è accettato dal CIO come una sorta di compensazione per l’attuale esclusione, si tengono ogni due anni e hanno una storia lunghissima che risale al secolo scorso (in contemporanea con la nascita della FIDE). È un evento che dà grossa visibilità agli scacchi e, molti addetti ai lavori, vorrebbero comunque che non cessasse di esistere anche in caso di reinserimento degli scacchi nel programma olimpico ufficiale.
Gli scacchi, insomma, avrebbero tutti i requisiti per poter essere inclusi nelle discipline olimpiche. E lo dimostra anche la volontà di mutare forma diventando uno sport sempre più dinamico, rapido e vicino al mondo delle piattaforme online. Basteranno queste novità a far cambiare idea al CIO? Gli scacchi sono destinati a far parte solo della categoria eSports? Insomma, la battaglia ideologica ricomincia in vista di Los Angeles 2028 sapendo che le strade percorribili sono molteplici. Intanto, però, ci sono le Olimpiadi degli scacchi di Budapest, a settembre, un’ulteriore occasione per dimostrare quanto, anche nel formato classico, gli scacchi non abbiano nulla da invidiare agli altri sport.
Tornei ♚
In estate, soprattutto in agosto, gli scacchi non si fermano e sono molti gli appuntamenti che hanno coinvolto, e coinvolgono, federazioni e giocatori di primissimo livello.
Sinquefield Cup 2024 🇺🇸. Alireza Firoujza ha vinto il prestigioso torneo americano, e di conseguenza anche il Grand Chess Tour, senza perdere neanche un match (6 patte e 3 vittorie) precedendo Fabiano Caruana e il duo formato da Maxime Vachier-Lagrave e Nodirbek Abdusattorov. Il giocatore francese, nato in Iran, si è così aggiudicato il primo premio di 100mila dollari messo in palio dal Saint Louis Chess Club rilanciando le sue ambizioni future.
Europei giovanili a Praga 🇨🇿. Sono in corso i tornei, dalla categoria under 8 a quella under 18, ospitati nella capitale della Repubblica Ceca. Tanti gli italiani iscritti i cui risultati possono essere consultati qui. Questa la situazione dopo 6 turni.
Women’s Grand Prix 🇬🇪. A Tbilisi si è svolta la prima tappa (di sei previste) del più importante torneo dedicato alle migliori giocatrici del pianeta. Dopo 10 giorni e 9 round di gioco, ha vinto la polacca Alina Kashlinskaya. Si è rivelato decisivo il successo contro l'ucraina Mariya Muzychuk nell’ultimo turno, che ha spezzato l’equilibrio in vetta. Il secondo posto è andato alla kazaka Bibisara Assaubayeva mentre terza è arrivata, allo spareggio tecnico, la greca Stavroula Tsolakidou. Qui il resoconto finale.
Abu Dhabi 🇦🇪. Il torneo più importante degli Emirati Arabi Uniti è stato vinto dal GM uzbeko Nodirbek Yakubboev, grazie allo spareggio tecnico che lo ha visto prevalere su Paravyan, Vokhidov, Tabatabaei, Quizon e Mendonca. Più attardati gli italiani, Lodici, Sonis, Barp e Paltrinieri, con il primo che ha invece brillato nel torneo Blitz, classificandosi secondo dietro Amonatov.
Cose da leggere, approfondire, condividere 📚 🗞️ 📹
🇰🇿 Il Kazakhstan ha ospitato una conferenza internazionale sul ruolo educativo degli scacchi, con particolare attenzione per lo sviluppo ‘digitale’ del gioco e le prospettive che si aprono con l’Intelligenza Artificiale.
♖ Sul tema scacchi-Olimpiadi c’è un articolo pubblicato sul Foglio a firma di Massimo Adinolfi.
📰 In attesa della sfida-rivincita con Magnus Carlsen (ne parleremo nella prossima newsletter), Hans Niemann ha vissuto una grande estate fatta di vittorie e punti Elo conquistati. Qui un’analisi del The Spectator sul suo viaggio scacchistico “against the World”.
🎙 Anish Giri, GM olandese, ha detto la sua sul match mondiale tra Gukesh e Ding. Tutti e tre erano presenti alla Sinquefield Cup di Saint Louis.
⚽️ The Athletic ha scritto del rapporto stretto tra allenatori di calcio e scacchi. Lo abbiamo riassunto sul nostro sito.
🎾 Curiosità: così la figlia di Serena Williams, ex campionessa di tennis, impara a giocare a scacchi, grazie anche alla fantasia di suo papà.
E anche per questa settimana è tutto! Buona ripresa e.. buona mossa a tutti!
Finalmente ho trovato una newsletter sugli scacchi ♟️😃 sono felicissimo!