Sembra lontanissima la conferenza stampa di Ding Liren dopo la vittoria contro Ian Nepomniachtchi, la conquista del titolo mondiale e quella battuta, che fece scattare in piedi noi italiani, sul voler andare a Torino a vedere la Juventus. Da allora il 32enne ha attraversato periodi di grande difficoltà dentro e fuori la scacchiera. Problemi di salute mentale, legati all’incapacità di sopportare il peso della fama raggiunta, e intoppi di natura tecnica, con grossolani errori, blunder e un’infinita serie di prestazioni grigio-scure.
A meno di tre settimane dall’inizio del Campionato mondiale, e dalla difesa del titolo dall’assalto dell’indiano Gukesh Dommaraju, il campione cinese si è raccontato in una video intervista a Kaja Snare, pubblicata sul canale YouTube di TakeTakeTake, la nuova app di Magnus Carlsen che abbiamo raccontato qui.
Ding ha ribadito di non sentirsi favorito nella sfida con il giovane avversario e il suo timore più grande è quello di subire una sconfitta cocente, netta. Un vero ‘cappotto’. Ma non solo. A domanda secca: “Ma come stai?” Ding ha risposto con un mezzo sorriso: “Not so bad and not so good”. Non così male e non così bene. Lo scacchista cinese ha analizzato le sue performance nel 2024 spiegando come non sia riuscito, in molti casi, a convertire una posizione vinta in un successo. Da quando è diventato Campione del mondo qualcosa si è rotto, sono calate le ambizioni, sono precipitati i risultati e, alla fine di ogni match, sapere “di aver mancato delle grandi occasioni” ha influito sul suo umore, “tutto ciò non mi rende contento”. Insomma, oggi più che mai sembra difficile uscire da quello che è davvero un circolo vizioso.
Ding ha poi ricordato come sia reduce da una striscia negativa di 20 partite a tempo lungo e come sia frustrante per lui accumulare risultati non all’altezza del suo gioco. Definisce invece Gukesh “un giocatore al top della forma, il miglior scacchista delle ultime Olimpiadi”. Per questo l’atleta cinese, nonostante debba difendere la corona, si definisce l’underdog. Tanto che la sua preparazione in vista del match di Singapore si è quasi incentrata più sul ritrovare concentrazione, riposo, libertà di pensiero che novità tattiche. L’obiettivo è ritrovare la gioia perduta di sedersi alla scacchiera con il giusto mood.
Eppure non è tutto perduto. Ding ricorda che, a tempo lungo, non ha perso con Gukesh e che conserva le sue chance di vittoria. Combattere, del resto, non è solo un qualcosa che fa per se stesso. “Ho bisogno di mostrare quanto abbia meritato il supporto del mio team”, ha detto ringraziando i suoi collaboratori e amici per aver continuato a credere in lui nonostante mesi difficili. “Se continuo a giocare male o a giocare senza il giusto spirito combattivo… allora forse non mi merito tutto ciò”, ha aggiunto.
Nel video c’è anche un breve messaggio di Magnus Carlsen che, tra i possibili consigli per Ding, sottolinea come “abbia poco da perdere” perché “se dovesse vincere la corona”, ancora una volta, “tutto quello che è successo nell’ultimo anno sarebbe dimenticato”.
Alla prossima mossa!
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